martedì 19 maggio 2009

Progetto neonati

Riportiamo di seguito un articolo pubblicato sulla rivista della comunità che frequentiamo:


Il servizio educativo “Progetto Neonati” accoglie minori 0-36 mesi e nasce dall’esigenza di inserire minori di questa età all’interno di strutture, come la Casa dell’Arcobaleno, che permettano al bambino d’essere isolato per un certo periodo dal nucleo famigliare di appartenenza.

Tale situazione viene creata perché le condizioni in cui il minore vive non sono adeguate ai suoi bisogni; spesso sono situazioni di forte trascuratezza e stato di abbandono.

Inserire in strutture residenziali minori di questa età è complicato per la coesistenza con altri minori allontanati dalla famiglia di età superiori, soprattutto perché richiedono un contesto ed un ambiente che possa rispondere in modo maggiormente adeguato alle loro esigenze.

La stessa Legge dispone e predilige, in prima battuta, una collocazione momentanea in una famiglia d’appoggio, considerando l’inserimento in comunità solo in caso di mancate risorse famigliari.

Alla luce del buon senso, della normativa vigente e dell’attenzione che vogliamo porre alle esigenze dei minori che accogliamo, risulta molto importante diffonedere questo progetto, ponendosi i seguenti obiettivi: far conoscere ai servizi sociali questa possibilità, sensibilizzare il territorio rispetto a queste situazioni e raccogliere nominativi di persone che, con il loro tempo e la loro disponibilità possano essere interessate a svolgere un servizio di questo tipo come famiglie di appoggio.


Il Progetto Neonati ha l’obiettivo primario di garantire al neonato un ambiente idoneo alla sua immediata esigenza di ricevere cure ed attenzioni privilegiate, importanti per ristabilire quanto prima il suo equilibrio psico-fisico. Tale obiettivo si esprime grazie ad un inserimento temporaneo e definito nel tempo del bimbo nel Pronto Intervento, che non inserisce il minore in struttura ma si avvale immediatamente dell’aiuto di una famiglia disponibile (appunto d’appoggio), che svolga le funzioni genitoriali e che prenda in carico il bambino, supportata dall’educatrice del servizio neonati sia nelle esigenze concrete che di relazione con il bimbo. Nodo importante sarà la definizione rapida del futuro del bambino attraverso un canale preferenziale con le Autorità Giudiziarie minorili e con tutti i Servizi coinvolti.

Solitamente è il provvedimento del Tribunale per i Minorenni a delineare la durata dell’intervento, che non dovrebbe comunque superare i sei mesi, visto il forte bisogno di stabilità che hanno i bambini così piccoli.


Importante e centrale è il compito dell’educatore del servizio neonati. La complessità dell’intervento educativo che si va a strutturare nasce proprio dal fatto che l’educatrice si colloca in una posizione centrale tra il bambino, i genitori, la famiglia d’appoggio e i servizi, ognuno con esigenze ed aspettative diverse. Raccoglie, di volta in volta, il malessere del bambino, la sofferenza dei genitori e la preoccupazione della famiglia d’appoggio.

  • Tale progetto ha necessariamente un supporto formativo ad ampio raggio. Gli educatori già con formazione professionale di base e con competenza rispetto ai neonati, cercheranno di approfondire la loro formazione specifica con la consultazione di testi riguardanti i minori e il diritto minorile, la gestione dei conflitti e degli incontri protetti, le patologie psichiatriche, le dipendenze, le culture extracomunitarie. Oltre a quella fornita alla figura educativa viene proposta alle famiglie una formazione che tratta l’esperienza dell’accoglienza familiare, che offre momenti di informazione e di incontro a famiglie o persone singole disponibili all’accoglienza di neonati, bambini e adolescenti in difficoltà e che favorisce lo sviluppo di reti di relazioni tra individui, famiglie, istituzioni che possono far crescere una cittadinanza solidale.


Le famiglie d’appoggio sono la base di partenza del Progetto Neonati. La loro disponibilità è preziosa e consente al minore di trovare un ambiente idoneo alla sua crescita, con riferimenti stabili, attenzioni, cure, affetto, in attesa che i genitori naturali possano venir valutati, con l’obiettivo di capire la loro idoneità a riavere o meno il bambino.

Il compito di queste famiglie è arduo: devono dare al bimbo tutto ciò di cui ha bisogno, in primis un legame e molto affetto, ma devono poi avere la capacità di separarsi da lui qualora la situazione si definisca.

L’esperienza ci ha insegnato che l’importanza della disponibilità a tempo pieno della famiglia, nella fattispecie almeno della figura materna, è fondamentale, in quanto i minori inseriti arrivano generalmente da situazioni di deprivazione ed hanno bisogno di tutte le cure possibili.


Chi fosse interessato a ricevere informazioni varie o a proporsi come “famiglia d’appoggio”, può rivolgersi a Ivo Saiani al 335.7842860 o all’indirizzo mail arcobaleno@fraternita.it.


Il Responsabile “Casa dell’Arcobaleno”

Ivo Saiani







TESTIMONIANZA:.

La nostra esperienza come famiglia di appoggio è iniziata nel febbraio 2009,
quando un sabato mattina abbiamo ospitato nella nostra casa un fagottino di 4
mesi.
Inizialmente avevamo accolto la proposta di divenire famiglia di appoggio con
esitazione e molto timore ma, ben presto questi sentimenti hanno lasciato
spazio ad un grande desiderio di donare amore incondizionato.
Poco importava se non avessimo la minima idea di quanto potesse pesare o
mangiare un bimbo di 4 mesi, se non sapessimo come cullarlo o vestirlo, se non
avessimo mai cantato una ninna nanna in tutta la nostra vita, tutto ciò lo ha
insegnato lui a noi, lui ci ha fatto capire la sua posizione preferita per
addormentarsi, come accarezzarlo e cullarlo, il nostro unico compito era ed è
quello di amarlo.
Ho parlato prima di amore incondizionato, perché nulla è dato sapere sul
futuro di questo e tanti altri bimbi come lui, l'unica cosa certa è che il suo
sorriso sdentato è per il nostro cuore più caldo di un raggio di sole.
Io e mio marito li chiamiamo bimbi con le ali, perché sappiamo che primo o
poi voleranno, seppur a malincuore lontano da noi, ma questo non ci impedisce
di aiutarli il più possibile a crearsi delle robuste radici per ancorarsi
fortemente alla vita ed affrontarla nel migliore dei modi.
Approfittiamo di questo spazio per ringraziare la comunità Casa
dell'Arcobaleno perché ci ha proposto e fornito tutti gli strumenti per
affrontare questa esperienza unica ed irripetibile.

Un semplice grazie
Laura e Dario

Nessun commento: