sabato 19 febbraio 2011

Salutiamo Vladimir (...è solo un arrivederci)

Ci svegliamo con un velo di tristezza. Oggi sarà l’ultimo giorno che vedremo i nostri cuccioli, poi noi torneremo in Italia. Oggi sarà anche una giornata un po’ particolare in quanto saremo soli con i nostri bimbi, la referente non sarà con noi.
Colazione, poi l’autista ci accompagna in Istituto.
Oggi ci fanno accomodare in una stanza diversa, una palestrina molto colorata con tanti attrezzi per giocare.

O. e A. arrivano accompagnati dalla tata che c’è li consegna e se ne và, tornerà a mezzogiorno. Come di consueto i bimbi portano con sé i giochi che gli abbiamo regalato in questi giorni. Ci mettiamo in cerchio e iniziamo a giocare con le costruzioni tutti e quattro, poi O. è attratta dai palloncini colorati, Dario li gonfia e li fa volare, lei è entusiasta poi, quando me ne porge uno sgonfio e capisce che non riesco a gonfiarlo scoppia a ridere (lo ammetto, non sono mai riuscita a gonfiare i palloncini).
Questa mattina sono più socievoli e disponibili, si lasciano abbracciare e coccolare, ci chiamano spesso "mama" e "papa", e anche se so perfettamente che gli è stato suggerito da qualcuno, la cosa ci fa trapelare il cuore, soprattutto quando Dario mi dice …. Hai sentito ……. hanno detto mama e papa. E’ una gioia immensa.
Pausa pranzo.
Nell'attesa dell'orario per la visita all'orfanotrofio facciamo un po' di turismo (...veloce causa i -28 gradi di Vladimir...)

Rientriamo in istituto il pomeriggio.



Oggi sono particolarmente vivaci A. travolge ogni cosa.
Nella palestra ci sono diversi materassini colorati e A. si è fissato di raggrupparli tutti quanti dalla parte opposta della stanza, facendo anche parecchia fatica, visto che sono abbastanza pesanti. Li raggruppa a torre e ….. vuole salirci sopra …. io e Dario cerchiamo di sorreggerlo, arriva anche O. ovviamente anche lei imita il fratello. Riusciamo a calmare un poco la situazione offrendo la merenda.
Quando vedono la banana, il succo e i biscotti, lasciano ogni cosa e si sistemano come due angioletti su di una panca.
Riusciamo a scattargli qualche fotografia mentre sorseggiano entrambi il succo.
Sono eccezionali.
Giochiamo ancora un poco, siamo tutti sudati ma estremamente felici.
Arriva la tata e ci dice di salutare i bambini, trattengo a stento le lacrime mentre guardo allontanarsi i miei angioletti. Io e Dario ci guardiamo e ci sentiamo nuovamente soli ……. d’un tratto ritorna O. cerca Dario …. si è ricordata che domani non ci vedremo. Con le lacrime agli occhi gli dico che torneremo molto presto e li porteremo tutti e due in Italia, anche la tata piange. O. annuisce, e se ne và.
Piango.

Usciti dall'orfanotrofio partiamo subito per Mosca, questa volta non c'è molto traffico e in poco più di due ore arriviamo all'Hotel Melody, dove abbiamo alloggiato la prima notte.
Siamo distrutti, riusciamo a mangiare un ottimo piatto di spaghetti al pomodoro e andiamo a dormire.

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